Assisi si prepara alla beatificazione di Carlo Acutis
Scritto da Redazione il Luglio 2, 2024
Papa Francesco ha annunciato la canonizzazione di Carlo Acutis, il 15enne lombardo morto di leucemia fulminante, beatificato il 10 ottobre 2020 ad Assisi. Un annuncio accolto con gioia dal vescovo della città serafica Domenico Sorrentino, prevedendo una data significativa nel prossimo anno giubilare. Con l’impatto di San Carlo sui giovani, diventato un modello di vita cristiana oltre che una sorta di “patrono di internet”, il presule ha sottolineato l’enorme l’afflusso di pellegrini al Santuario della Spogliazione di Assisi dove sono custodite le sue spoglie.
Un afflusso alimentato dal riconoscimento del nuovo miracolo di Carlo Acutis ad opera del Pontefice che ha autorizzato il Dicastero per le cause dei Santi a pubblicare il relativo decreto. Si tratta del prodigio compiuto per Valeria, una giovane del Costa Rica e studentessa universitaria a Firenze, finita in coma irreversibile nel luglio 2022, dopo una caduta dalla bici. Al Careggi le diagnosticarono un trauma cranico molto grave e speranze di vita azzerate. La madre Liliana, sei giorni dopo, si recò in pellegrinaggio ad Assisi, per raccomandare la figlia al beato Carlo e passò tutta la giornata inginocchiata davanti alla sua tomba. In serata le arrivò una telefonata dall’ospedale informandola del miglioramento improvviso e inspiegabile della figlia: Valeria aveva ripreso a respirare spontaneamente, il giorno dopo riprese a muoversi e parzialmente a parlare. A settembre, insieme alla mamma, Valeria si è recata ad Assisi per pregare sulla tomba di Carlo e ringraziare per il miracolo ricevuto.
Intanto, la Fondazione Santuario della Spogliazione ha lanciato il nuovo bando del premio “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, per un’economia della Fraternità”. Il concorso, rivolto a progetti globali per lo sviluppo di comunità svantaggiate, offre fino a 50.000 euro di riconoscimento. Le domande vanno presentate entro il 31 gennaio 2025. L’edizione precedente ha premiato progetti in Amazzonia e Madagascar per il lavoro dignitoso e l’empowerment femminile.